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Papa Clemente VIII

Papa Clemente VIII

Mosaico: J. Ligozzi e Romolo di
F. Ferrucci del Tadda, 1600-01

Notizie: (Fano, 24 febbraio 1536 - Roma, 3 marzo 1605), Clemente VIII, nato Ippolito Aldobrandini, fu il 231esimo papa della Chiesa cattolica e 139esimo sovrano dello Stato Pontificio dal 1592 alla sua morte. Politica religiosa: fin dal momento della sua elevazione si impegnò con tutte le sue energie nel tentativo di attuare una riforma del cattolicesimo in tutti i paesi. Nel 1592, secondo l'esempio barnabita, fece introdurre in tutte le diocesi la pratica delle Quarantore, istituita a Milano nel 1527. Nel 1594 avocò a se la diatriba sorta tra Gesuiti e Domenicani, nata a causa del De concordia del Molina, un trattato sulla grazia e sul libero arbitrio, che era arrivata fino al foro della Sede Apostolica. Per risolverla istituì una commissione, la Congregatio de auxiliis gratia, che se ne occupò per nove anni. Durante il suo pontificato, Clemente ordinò anche la pubblicazione di una nuova edizione della Vulgata, che sarà poi chiamata "Clementina", fece pubblicare la revisione del Breviario romano, del Messale romano ed una nuova edizione dell'Index librorum prohibitorum. Cercò anche di riunire la Chiesa latina con quelle orientali; i legati del patriarca Gabriele di Alessandria fecero professione di fede cattolica in Roma e dichiararono la loro obbedienza, ma il successivo patriarca tornò indietro. Nel sinodo di Brest del 1595, i vescovi ruteni, presieduti dal metropolita di Kiev, decisero per la riunione alla Chiesa latina secondo il decreto fiorentino del 1439. L'unione fu proclamata e attuata nel sinodo di Brest del 1596. Tentò anche di ristabilire il cattolicesimo in Inghilterra, ma Giacomo I Stuart deluse le sue speranze. Politica estera: Clemente VIII fu un abile governante ed un saggio statista. Lo scopo generale delle sue politiche fu quello di liberare il Papato dalla sua dipendenza dalla Spagna. L'evento più importante del suo regno fu, comunque, la riconciliazione con la Francia, resa possibile dal cambio di rotta politica rispetto ai suoi predecessori. Il 25 luglio 1595 riconobbe come legittimo il re di Francia Enrico IV, che nel 1593 si era convertito al cattolicesimo, ed annullò la bolla con la quale Sisto V lo aveva dichiarato eretico recidivo. Dopo lunghe trattative in cui mediarono importanti delegati della Repubblica di Venezia ed il futuro cardinale Arnaud d'Ossat, con l'editto di Nantes del 30 aprile 1598, il cattolicesimo tornò centrale nella politica religiosa francese. Pochi giorni dopo, il 2 maggio, il Papa riuscì a far firmare la Pace di Vervins ai sovrani di Francia e Spagna. Con questo trattato i due stati tornarono entro i confini stabiliti nel 1559 dalla Pace di Cateau-Cambrésis. Nel 1597, grazie all'appoggio di Enrico IV, Clemente mise le mani sulla città di Ferrara. In questo anno il potere estense, durato tre secoli terminò. Ormai lo Stato della Chiesa aveva raggiunto il territorio della città ed il duca Alfonso II d'Este, signore di Ferrara, Modena e Reggio, fu costretto a sottoscrivere un atto nel quale si diceva che se fosse morto senza eredi il suo ducato sarebbe passato direttamente sotto il controllo pontificio. Nonostante tre matrimoni, Alfonso non generò eredi, pertanto, per salvaguardare la sua famiglia, lasciò, per via testamentaria, tutti i suoi possedimenti al cugino Cesare, ma il papa, rifacendosi all'accordo sottoscritto annesse al papato il territorio ferrarese. In quegli anni Clemente VIII iniziò a mediare la disputa tra Enrico IV di Francia e il duca Carlo Emanuele I di Savoia. Questa fu una impresa più ardua perché nessuno dei due contendenti voleva cedere: il re di Francia voleva a tutti i costi il marchesato di Saluzzo, mentre il duca non aveva alcuna intenzione di cederlo. Approfittando delle nozze di Enrico IV con Maria de' Medici, il Papa inviò in Francia, il nipote, cardinale Pietro Aldobrandini, per benedire gli sposi ed iniziare i negoziati di pace. Il 17 gennaio 1601, con la firma del trattato di Lione, la disputa fu ricomposta. Carlo Emanuele cedette al Re di Francia la Bresse, il Bugey, il Valromey, Casteldelfino ed altri centri minori sulla riva del Rodano; Enrico IV cedette al duca di Savoia il marchesato di Saluzzo, le piazzeforti di Centallo, Demonte, Roccasparviera e il ponte di Gresin; come ultima clausola, il Re e il Duca si restituirono le fortezze e i territori occupati durante la precedente guerra e si obbligarono a mantenere rapporti di amicizia e di buon vicinato. Il progetto di occupare Costantinopoli servendosi del capo dell'esercito turco, Scipione Cicala, un genovese che, rapito dai turchi all'età di quattordici anni, aveva dovuto rinnegare la fede cristiana non gli riuscì. Le condanne di Giordano Bruno e Beatrice Cenci: sotto il pontificato di Clemente VIII ebbero luogo a Roma due processi destinati, per motivi diversi, a passare alla storia: quello per eresia contro il filosofo Giordano Bruno, arso sul rogo, e quello contro la nobildonna romana Beatrice Cenci, decapitata per aver fatto uccidere il padre che l'aveva fatta oggetto di abusi e violenze. Entrambi i casi videro l'intervento diretto del papa: nel caso di Giordano Bruno egli partecipò alla fase finale del processo invitando i giudici a procedere con la sentenza, cioè di fatto a condannare a morte l'imputato; in quello di Beatrice Cenci, preoccupato per i numerosi episodi di violenza verificatisi in quel periodo, optò per una condanna esemplare respingendo le richieste di grazia rivoltegli da più parti. Morte del papa: Clemente VIII si spense il 3 marzo 1605 alle 5 del mattino. Fu seppellito nella Cappella Paolina della basilica patriarcale di Santa Maria Maggiore a Roma. Lasciò un buon ricordo per la sua prudenza, munificenza e capacità negli affari. Il suo pontificato fu caratterizzato inoltre dal numero e dalla bellezza delle medaglie che furono coniate. Gli appassionati del caffè sostengono che la diffusione e la popolarità della bevanda, agli inizi del XVII secolo, si deve all'influenza di Clemente. Pur con le pressioni dei suoi consiglieri che volevano che dichiarasse il caffè una bevanda del diavolo, a causa della sua popolarità tra i musulmani del Medio Oriente, egli dichiarò che, "Questa bevanda del diavolo è così buona... che dovremmo cercare di ingannarlo e battezzarlo." Non è chiaro se la storiella sia vera o meno. È documentato, peraltro, che il suo medico personale Andrea Cesalpino, il quale era anche botanico, fu il primo occidentale a descrivere nelle sue opere la pianta del caffè. Tuttavia le ombre sul suo pontificato fecero sì che alla sua morte alcuni suoi oppositori tirassero un sospiro di sollievo. Più tardi Ludovico Antonio Muratori scrisse di lui: "Morì Papa Clemente, sono morti i cinque nipoti che avevano altri due cardinali fra loro; mancarono tutti i maschi di quella casa e mancò finalmente con essi ogni successione ed insieme ogni grandezza del sangue lor proprio."


Stato: Vatican City

Data: 23/03/1999

Emissione: I Papi e gli Anni Santi

Dentelli: 13

Tiratura: 450.000

Stampa: Litografia